Ricetta per un sabato quasi perfetto.
ingredienti:
una giornata tardo invernale;
un pacco tirato da un amico per narcolessia;
una visita al museo di anatomia;
tre amici fidati;
un barista fidato;
occhi neri e profondi, del genere -continuo a vederli anche se chiudo le palpebre-, è importante non esagerare con le dosi: due sono sufficienti, tre sono troppi;
un the alla menta offerto da un kebabbaro di San Salvario;
due bicchieri di moscato chinato;
tre giacche da motociclista colorate, anni '70;
una lampada glitter space age;
una manciata di granaglie;
tre bestemmie con brio;
pioggia quanto basta;
preparazione:
dividere a metà la giornata tardo invernale, metterne una parte in una terrina metallica abbastanza capiente, l'altra versarla in una seconda terrina di plastica. Lo stesso fate con gli amici, divideteli in due gruppi diseguali, uno da uno e uno da due. Ponete sul tavolo gli occhi neri e profondi e durante la preparazione della pietanza controllate spesso da che parte puntano lo sguardo. Prendete la visita al museo di anatomia, tagliatela a fette sottili e poi aggiungetela lentamente alla prima terrina mentre continuate a mescolare, assieme al bicchiere di the alla menta, ad un amico e alla pioggia, in modo che il composto rimanga bello umido.
In una terza terrina versate e mescolate con forza il pacco tirato dall'amico con le tre bestemmie, aggiungendo anche qui un po' di pioggia, ma stavolta il composto deve rimanere bello solido, non importa se si evidenziano dei grumi nell'impasto. Modellate il composto a mo' di mano che fa il gesto del dito medio o le corna a piacere, e ponete il tutto su di una teglia usando la carta da forno. Infornate a 180° per 30 minuti, poi lasciate raffreddare e, una volta a temperatura ambiente, tagliate a fette di mezzo centimetro di spessore e portate in tavola al posto del pane o dei grissini.
Nell'altra terrina dove avevate lasciato la mezza giornata che rimane, mescolate con l'aiuto di un mestolo di legno il barista fidato, i due bicchieri di moscato chinato, e dopo averla montata a neve, la lampada glitter space age; se l'impasto tende a essere rumoroso, o addirittura chiassoso, aggiungere la manciata di granaglie e mescolare con forza finché non si cheta. Alla fine il composto deve essere semiliquido
Ritornate alla prima terrina e coprite il composto con uno strato fatto con le tre giacche da motociclista, senza lasciare nessun passaggio, in modo che versandovi poi sopra il contenuto della terza terrina i due strati non si mescolino, anche quando aggiungerete i rimanenti due amici. Infornate la terrina metallica a bassa temperatura, 50/60 gradi sono sufficienti, fino alla una di notte e poi servite direttamente dal recipiente, non prima però di aver decorato il tutto con i due occhi neri e profondi.
Dissimulate mentre sospirate portando in tavola, raccontando barzellette da caserma.
una giornata tardo invernale;
un pacco tirato da un amico per narcolessia;
una visita al museo di anatomia;
tre amici fidati;
un barista fidato;
occhi neri e profondi, del genere -continuo a vederli anche se chiudo le palpebre-, è importante non esagerare con le dosi: due sono sufficienti, tre sono troppi;
un the alla menta offerto da un kebabbaro di San Salvario;
due bicchieri di moscato chinato;
tre giacche da motociclista colorate, anni '70;
una lampada glitter space age;
una manciata di granaglie;
tre bestemmie con brio;
pioggia quanto basta;
preparazione:
dividere a metà la giornata tardo invernale, metterne una parte in una terrina metallica abbastanza capiente, l'altra versarla in una seconda terrina di plastica. Lo stesso fate con gli amici, divideteli in due gruppi diseguali, uno da uno e uno da due. Ponete sul tavolo gli occhi neri e profondi e durante la preparazione della pietanza controllate spesso da che parte puntano lo sguardo. Prendete la visita al museo di anatomia, tagliatela a fette sottili e poi aggiungetela lentamente alla prima terrina mentre continuate a mescolare, assieme al bicchiere di the alla menta, ad un amico e alla pioggia, in modo che il composto rimanga bello umido.
In una terza terrina versate e mescolate con forza il pacco tirato dall'amico con le tre bestemmie, aggiungendo anche qui un po' di pioggia, ma stavolta il composto deve rimanere bello solido, non importa se si evidenziano dei grumi nell'impasto. Modellate il composto a mo' di mano che fa il gesto del dito medio o le corna a piacere, e ponete il tutto su di una teglia usando la carta da forno. Infornate a 180° per 30 minuti, poi lasciate raffreddare e, una volta a temperatura ambiente, tagliate a fette di mezzo centimetro di spessore e portate in tavola al posto del pane o dei grissini.
Nell'altra terrina dove avevate lasciato la mezza giornata che rimane, mescolate con l'aiuto di un mestolo di legno il barista fidato, i due bicchieri di moscato chinato, e dopo averla montata a neve, la lampada glitter space age; se l'impasto tende a essere rumoroso, o addirittura chiassoso, aggiungere la manciata di granaglie e mescolare con forza finché non si cheta. Alla fine il composto deve essere semiliquido
Ritornate alla prima terrina e coprite il composto con uno strato fatto con le tre giacche da motociclista, senza lasciare nessun passaggio, in modo che versandovi poi sopra il contenuto della terza terrina i due strati non si mescolino, anche quando aggiungerete i rimanenti due amici. Infornate la terrina metallica a bassa temperatura, 50/60 gradi sono sufficienti, fino alla una di notte e poi servite direttamente dal recipiente, non prima però di aver decorato il tutto con i due occhi neri e profondi.
Dissimulate mentre sospirate portando in tavola, raccontando barzellette da caserma.
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