e ho gli occhi bendati.
Sono sicuro che tu sei qui con me nella sala. Qui c'ero già stato, libero di guardarmi attorno allora, e mi ricordo che era grande, abbastanza grande da non riuscire a capire, ora, dove mi abbiano lasciato. Sono seduto sopra un tappeto, questo lo so perché l'ho scelto io, me l'avevano chiesto prima di entrare già con la benda sugli occhi, ma quanti ce ne sarannno qui dentro? Mentre si spostano le voci e gli odori, mentre una storia d'amore tra un vedente e una non vedente si offre a tutti i sensi tranne che alla vista, io penso a te. Ci devono essere tanti tappeti qui attorno, come tante isole nel mare del pavimento, e su queste isole persone come naufraghi; tante o poche non so dirlo, la cecità che ci hanno imposto non ci è familiare, cerchiamo casa dentro di noi e ci facciamo solitari e schivi con i nostri nuovi vicini: silenziosi, ci muoviamo pochissimo, anzi nulla; un colpo di tosse ogni tanto, ma sembra sempre lo stesso, forse è qualcuno ammalato. Sono certo che a...