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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

nouvelle vague.

un abbraccio, un bacio maldestro, l’aria fredda del mattino, le insegne spente del bar, le strisce pedonali, le macchine che passano, la luce rossa del semaforo, i tuoi occhi, la punta consunta delle mie scarpe, l’asfalto, il rumore dei tuoi tacchi, il nostro silenzio, le chiavi della macchina, il riflesso del tuo viso sui vetri, il rumore del motore, il brusio della radio, i palazzi di periferia, la nebbia delle strade di provincia, il fischio del vento dal finestrino chiuso, il click dell’accendisigari, il fischio del vento dal finestrino in fessura, il fumo di una sigaretta, il tuo labbro morsicato nello specchietto retrovisore, il brusio della radio, gli alberi ai lati della strada, una macchina in direzione opposta, le tue mani nervose, una canzone alla radio, la nebbia, una lacrima sulla tua guancia, un’indicazione stradale, una macchina in direzione opposta.

ci sono.

Immagine
ci sono ricordi che sbiadiscono, ferite che rimarginano, persone di cui non ricordiamo più il viso, eppure non possiamo fare a meno di sentire che c'era uno spazio che occupavano, oggi che si mostrano in tutto il loro non essere più, che si fanno nicchie vuote per santi già ascesi, o finestre silenziose.

vedo.

vedo nella faccia dei passanti le immagini che gli mancano come piante avvizzite a cui non hanno dato da bere amore o una carezza che trattengono le lacrime perché ne hanno sete che si mangerebbero il cuore degli altri, perché hanno fame e non lo sanno.